Si chiama “Il prezzo e il valore” la pillola con cui la nota trasmissione di RAI3 apre ogni puntata di questa stagione autunnale, e che il prossimo lunedì tratterà il tema della donazione di sangue e organi, mettendo a confronto la realtà italiana e quelle estere: dalla vendita di plasma in Germania agli Satati Uniti, passando dalla compravendita dei reni in India.
Ecco le anticipazioni di Milena Gabanelli sulla puntata che andrà in onda, tratte dal sito di Avis Regionale. «Il prezzo e il valore è un approfondimento che dedichiamo ad alcuni temi etici importanti. Non ha un taglio di inchiesta e non vuole stabilire alcuna verità assoluta. Si tratta di proporre agli spettatori uno spunto per farsi qualche domanda. Tutto si può comprare? È giusto dare un prezzo ad ogni cosa che abbia un valore? Ci sembrava giusto dedicare uno spazio della trasmissione a questioni che non hanno una sola risposta ma che generano in ognuno di noi delle riflessioni, anche profonde come nel caso di questa settimana.» Lunedì tocca infatti al sangue e agli organi. Ha scoperto qualcosa che non sapeva o che non si aspettava? «Nulla che non sapessi, in realtà. Ma come tutti gli argomenti che toccano la sfera del personale e hanno a che fare con la vita umana, mi sono resa conto che anche questo tema è molto più complesso di quanto appare in un primo momento. Si tratta di stabilire cosa e come dare qualcosa di sé, e quali sono i confini da non valicare. Non è semplice fare delle leggi. Per questo ho deciso di includere, nei confronti tra ciò che si può o non può fare in Italia e all’estero, anche l’utero in affitto. Non mi è possibile stabilire principi assoluti e dunque non li proporremo.» Quindi nessuna conclusione? Nessun punto fermo su cosa sia giusto o sbagliato? «Non dico questo. Dico che da una parte c’è il rispetto della vita umana, della dignità e dei bisogni delle persone. Dall’altra c’è la necessità di stabilire una legge chiara e applicabile. Non volevo avere un approccio moralistico ma è evidente che alcune cose saltano all’occhio e fanno riflettere. Ho scoperto, ad esempio, che negli Stati Uniti si vende il sangue a due prezzi diversi. Se non hai tatuaggi o piercing ti danno di più. Come dire: ci saranno due pazienti a cui andrà sangue con un diverso margine di rischio. Non è proprio rassicurante…» |