L’impegno delle prime ore per ripristinare il servizio di raccolta di sangue e plasma
L’alluvione che si è abbattuta su Forlì ha colpito la nostra intera collettività e non ha permesso ad Avis di garantire la raccolta nella giornata di mercoledì 17 maggio. In quella stessa giornata, però, il personale della nostra direzione amministrativa, in collaborazione con la dottoressa Sabrina Sirri, con il dottor Rino Biguzzi e con l’incrollabile supporto di alcuni volontari, non ha risparmiato le energie per poter ripristinare il servizio di raccolta di sangue e plasma all’Unità di Raccolta già a partire da giovedì 18 maggio. Tutto questo è stato reso ancor più difficile dall’impossibilità di avere il supporto del direttore, il dottor Marco Gentile, colpito in prima persona dall’emergenza. Le criticità non sono state poche: i telefoni – con tutti i ben noti problemi di linea – sono stati bollenti fino a serata inoltrata per riuscire a raggiungere il personale Avis e capire chi potesse garantire la disponibilità a prendere servizio nella giornata successiva. Siamo riusciti anche a contattare i circa 50 donatori prenotati per la giornata di giovedì 18 maggio, dei quali circa la metà ha confermato la prenotazione, recandosi poi regolarmente a donare presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni. La fatica è stata enorme, ma il risultato altrettanto eccezionale: giovedì 18 maggio siamo stati in grado di riaprire l’Unità di Raccolta, anche se con forze ridotte: un medico, due infermieri, due amministrativi e un volontario sono riusciti a portare avanti l’attività e a permettere a circa 25 donatrici e donatori di effettuare la donazione. “È stata una gara di solidarietà senza pari, nella quale dipendenti, collaboratori, volontari e donatori hanno dimostrato tutto il loro impegno per permetterci di continuare a garantire il nostro servizio essenziale. Per questo, a tutti loro va il mio più sentito ringraziamento”, ha commentato il presidente di Avis Forlì Roberto Malaguti.