La “Palazzina AVIS” rimessa a nuovo: ora è a zero emissioni e impiega solo un terzo dell’energia di prima

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Terminata la ristrutturazione della Casa del Donatore. Dal 26 novembre Avis Forlì torna in via Giacomo della Torre 7.

È stata restaurata, dopo circa un anno di lavori, la palazzina Avis, nell’intersezione tra via Giacomo Della Torre e via Lombardini. Il recupero, concomintante con l’apertura del rinnovato Campostrino, che si trova proprio di fronte, ha cambiato il volto di questo angolo di centro storico. Realizzata nel 1960, la struttura – dopo 60 anni di onorata attività – torna ad essere la “Casa del donatore”, ospitando la Direzione Amministativa di Avis e altre associazioni attive nel dono: l’Aido (l’associazione del dono degli organi e dei tessuti) e l’Admo (l’associazione dei donatori di midollo osseo). Secondo un accordo col Comune di Forlì, proprietario dell’immobile, l’Avis continuerà ad avere in uso l’edificio per i prossimi 50 anni, in cambio di corposi lavori per circa 800mila euro di valore.

Il restauro è stato presentato martedì mattina con una visita istituzionale del sindaco Gian Luca Zattini, con il presidente dell’Avis di Forlì Valdemaro Flamini, il direttore dei Lavori Marino Biserni. La palazzina sarà a zero emissioni non avendo nessun generatore proprio (ad eccezione della piccola pompa di calore per produzione acqua calda sanitaria), il fabbisogno energetico è stato ridotto ad un terzo di quello precedente, grazie all’allaccio alla centrale termica di quadrigenerazione dell’adiacente campus universitario. Sono state abbattute tutte le barriere architettoniche. L’edificio ospita un dipinto parietale ad opera di Maceo Casadei, un busto bronzeo commemorativo del pilota Erio Casadei ad opera dell’autore Ugo Savorana ed un bassorilievo bronzeo commemorativo del prof Ugo Loreto ad opera dell’autore Roberto de Cupis.

L’edificio attuale, la cui ristrutturazione è stata operata dalla impresa esecutrice Orioli Enea S.R.L. di Forlì, fu costruito tra il 1958 e il 1960. L’androne inizialmente era un portico, con scale esterne, poi chiuso con una vetrata pochi anni dopo. A sovvenzionare le spese della sua costruzione fu la famiglia di Telemaco Casadei, all’epoca titolare della concessionaria Moto Guzzi a Forlì, per mantenere viva la memoria del figlio Erio Casadei, morto in un incidente stradale a 23 anni nel 1956, giovane promessa del motociclismo forlivese.

Qui il video della conferenza stampa realizzato da Andrea Bonavita:
https://www.forlitoday.it/video/restauro-per-la-palazzina-avis-il-sindaco-riqualificata-un-area-che-torna-col-campostrino-un-polo-sociale.html

Fonte ForlìToday: https://www.forlitoday.it/cronaca/la-palazzina-avis-rimessa-a-nuovo-ora-e-a-zero-emissioni-e-impiega-solo-un-terzo-dell-energia-di-prima.html

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